Quando sento la vita che mi abita più del solito, e mi accorgo di me perché il mondo mi tocca l’animo attraversando il corpo come fosse fatto di vento e levo al cielo un silenzioso grazie perché vivo, non mi importa più se quel che è successo mi ha intenerito o ferito, fatto gioire o intristire.
Vorrei poter esaurire una volta per tutte quel grido silenzioso che si leva da dentro, che dimora in un angolo nascosto eppure mi percorre dovunque, e con voce inesprimibile chiede di esser tirato fuori e liberato dal silenzio dell’indifferenzza verso me stesso; ma più lo cerco e più si nasconde, per farmi giocare ancora a cercarlo.
Accorgiti, mi dice con insistenza mentre dimora affettuoso in me, e mi sprona a non essere mai pienamente soddisfatto di niente che non sia, semplicemente, un amore indefinito; no, infinito. Per la gioia, le tristezze, le speranze, le scoperte, i fallimenti, i successi, le cadute, gli affetti, gli amici; ma soprattutto perché sono stato regalato a me stesso.
© Scampoli
Un ringraziamento…per la Vita…e non importa se mi ferisce …perché mi scuote dall’indifferenza verso me stesso…bello !grazie per queste tue parole…
La vita non chiede cose impossibili ma semplicemente di ricordarsi ogni istante di Vivere
Buona Pasquetta
Mistral