Sembra farsi voler dire quanto è bella con il suo solito vestito nuovo, questa luna mattutina che mi accompagna nel mio giorno appena nato, mentre un freddo dispettoso approfitta del mio errore nello scegliere la giacca per infilarsi dappertutto…

Sembra farsi voler dire quanto è bella con il suo solito vestito nuovo, questa luna mattutina che mi accompagna nel mio giorno appena nato, mentre un freddo dispettoso approfitta del mio errore nello scegliere la giacca per infilarsi dappertutto…
E tornando da quella strana terra di mezzo, ti senti. Ti accorgi. Cerchi di prendere per la coda quel sogno che si dirada come la nebbia… ma sì, ho sognato che… andato. Tornato a casa sua, che non è di questo mondo.
Un velo di seta sottile circonda il mio futuro, proprio lì dove sto andando. Un incedere assonnato, un paesaggio che sembra ci sia sempre la condensa sul vetro che vorresti passare lo straccio ma non c’è così grande.
Mattina, non troppo presto. Una foto inviata mi fa pensare all’altra estremità del filo. Altra vita, altra interiorità. Un momento di condivisione mattutina in famiglia che durante la settimana manca, i viaggi mi rubano tempo utile.
I gesti ormai studiati a memoria evitano di dover ricominciare da capo a capire che si deve fare, e il rituale che anche tu hai elaborato nella tua esperienza parla di quel che è meglio per restituirti alla vita. Guardo fuori, per la solita ispezione meteo, e annuso il colore del giorno che sta nascendo, costellato dal basso dalle piccole luci di abitazioni che custodiscono il ritorno alla vita anche oggi di altri.
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