Quelle parole pungenti

Quelle parole pungenti dette alla leggera, lasciate sfuggire così, come un dado tirato sul gioco dell’oca, per avanzare solo un pochino. Invece ti sei sentito finire sulla casella che ti ha fatto tornare indietro.

Come un piccolo taglietto con quel foglio di carta, che nemmeno si vede, eppure si sente, e non te lo spieghi; perché nemmeno lo ricordi, quando è successo, ma ora brucia. Le parole esprimono, dicono, raccontano, sono il segno distintivo di una capacità di comunicare ciò che è oltre l’istinto; le parole curano, incoraggiano, nutrono la speranza, fanno sognare, regalano slancio e possono scaldare il cuore. Oppure gelarlo.

Ritorni col pensiero alle infantili sbucciature sulle ginocchia, che ti facevano versare qualche goccia di sangue e una lacrima riparatrice alla presenza della mamma, che custodiva il tuo piccolo dolore con una medicazione.

Questa volta dal graffio è uscita solo una goccia d’anima, ma tanto è bastato per farti sentire ferito. Magari bastasse un cerotto – ora come allora – per medicare il tuo cuore offeso. Ma già una piccola parola buona ti ha raggiunto, forse la piccola vita che racchiude ha già messo radici in te.

© Scampoli

Parole pungenti

One thought on “Quelle parole pungenti

  1. Una ferita …con quel foglio di carta …che non si vede più…e non basta la mamma a consolare un cuore …che ha perso in un sol istante …una goccia di se stesso…bellissima immagine!

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