Il segno caldo nell’anima

Come segno e sigillo sulla ceralacca calda, questa giornata lasciano dentro di me persone, pensieri, sensazioni e sapori; un’impronta parla di qualcosa che è stato ed è passato lasciando un segno.

Ci sono giornate che imprimono nella sostanza più malleabile del mio essere una forma fatta di emozione, ricordo, tenerezza, rispetto, meraviglia, stupore, desiderio, fantasia, speranza, gioia o velata tristezza e nostalgia. Come piccolo genio della lampada tutto ciò riesce a stare in quello spazio così piccolo, ad abbracciare l’intimità della mia anima, regalandole un monile prezioso di cui adornarsi.

tutte queste piccole cose insieme fanno una collana di pensieri che mi prendono a braccio e mi scaldano dentro mentre mi accompagnano durante il giorno, facendomi sentire toccato da questa vita, a tratti indigesta altre volte meravigliosa, indiscutibilmente unica e mia.

Ritrovarsi la sera a ripercorrere questi grani di un affascinante rosario immateriale, e trovare tenacemente attaccato ad ognuno di essi un grazie che sa di affetto a chi questa vita l’ha preparata. Quando penso a questo tempo che ospita il mio essere, a questo corpo che abito che con i suoi limiti mi dà una forma precisa, allora capisco il valore di un segno.

Ricevere un’impronta ed essere invasi da una emozione che prende il suo spunto fuori di me, è come essere toccati nell’anima da qualcosa che per come siamo fatti deve lasciare la sua traccia; ma solo può lasciarla se come la cera l’anima è calda e accetta di farsi toccare, una volta con forza, un’altra con delicatezza quasi in punta di piedi.

Capire che il segno lasciato porta su di sè un’immagine di ciò che è stato, perché possa riconoscerlo la prossima volta che tornerò a considerarlo nell’intimo.

Lasciarsi toccare dalla vita, certo ha i suoi rischi se ha dei tratti faticosi; ma che ne sarebbe di noi, se nulla scuotesse il nostro essere?

© Scampoli

Il segno della vita