Il piano della vita

(storia di un lavoro importante)

Sarebbe bello avere un piano nella vita, una svolta, una novità. Invece mi trovo ogni volta davanti a quelle porte, chiedendomi cosa troverò una volta entrata. Il piano della mia vita è sempre questo, al traino del solito carrello delle pulizie.

Mi faccio forza, apro, e comincio. Pochi sanno dei dolori alla schiena la sera, provassero loro a stare buona parte della giornata chinati, e poi mi dicano. Ormai per fortuna ho trovato il mio metodo, e faccio senza pensarci quella sequenza che in circa mezzora mi fa arrivare alla fine; non chiedetemi di metterci la metà, non è corretto.

Qualche volta, in mezzo all’incuria generale, trovi quei dettagli che ti fanno intuire che c’è chi capisce: un saluto sereno da un viso stanco perché lontano da casa, un simbolico lascito sul comodino perché ormai i tempi sono cambiati, qualcuno addirittura un’immaginetta sicuramente non dimenticata con una piccola preghiera che ancora porto con me.

Sarà infantile, ma per un istante quel giorno mi sono sentita un po’ mamma di quelle anime che passano di qui, che aspettano di tornarsene dove qualcuno le aspetta.

© Scampoli

Il piano della vita