Quei ponti crollati

Strana questa vita, con le sue svolte impreviste, e con la sua definitività. Il tempo che passa a marcare ciò che è una volta per tutte, senza possibilità di correggere un tema che – stavolta – sento essere venuto proprio male, con una grossa sottolineatura a matita rossa. Era il mio tema, però.

Ritrovarsi ancora una volta a guardarsi indietro e vedere crollati quei ponti che sono parte di me e della mia storia, mentre si è costretti ad andare solo avanti. Un errore non voluto, una scelta sbagliata, una decisione presa da altri che ha toccato quel qualcosa di mio. E nessuno me lo ha chiesto, mentre senza saperlo si portava via un pezzo del mio cuore.

Seduto al bordo del sentiero delle mie giornate, custodisco tutto questo, e lo aggiungo alla mia storia, che mi interroga e mi chiede da che parte voglio stare, se da quella del rancore o sulla sponda dell’accettazione serena dei limiti propri e altrui. Lui lo sa da che parte vuole andare, e sta piano cercando di portare anche me, mentre mi racconta quel che sarebbe in un caso, e nell’altro.

Mentre guardo quel fuoco di ribellione che è destinato a spegnersi nel tempo, non posso non notare quella piccola brace, così diversa dalle altre, che piano mi sussurra il senso. Lotto con il mio orgoglio nell’accettare tutto ciò, e spero nella sconfitta, mentre ascolto un canto di pace che mi racconta che tutto ciò è stato perché sono destinato a guardare avanti, perché il mio passato lo custodisci Tu per sempre, con tutti i suoi errori segnati in rosso.

Ho guardato meglio, ed era il rosso del Tuo sangue, colorato di amore.

© Scampoli

Quei ponti crollati

One thought on “Quei ponti crollati

  1. Definitivamente indefinto…rancore per un’accettazione che voleva essere…ma è crollata …ed è rimasto sangue…ma non è il mio…la sconfitta dell’orgoglio…quello si, è il mio!…dolce riflessione, grazie!

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