Sospeso sull’altalena

Sospendo la vita, seduto su un’altalena che dondola sul mondo e sulle sue cose, appena sopra la sua frenesia che sotto i miei piedi scorre avanti e indietro, in un ritmico riproporsi, perché possa meglio osservarla ogni volta che ci passo sopra.

Guardo, osservo e considero, ma non so se più me stesso che le cose, non so se più l’anima che il mondo in cui vivo. Come cantiere che mai finisce, come spirito che sempre vuole andare avanti, mi dondolo sul mio piccolo mondo interiore.

Solide funi mi sostengono, le sento sotto le mie mani, mentre mi domando chi le abbia fatte, e perché. Guardo in alto, lì dov’è il loro inizio, e sento il cuore sorridere e non ne capisco il motivo, mentre osservo i rami dell’albero, così grande che anche gli uccelli del cielo vengono a fare i loro nidi.

Ma già sto prendendo la rincorsa, e mi spingo sempre di più, sempre più in alto, per toccare quel cielo, oggi così vicino.

© Scampoli

Sospeso in altalena