Le nuvole nel tè

Che curioso il tè. Mi meraviglia due volte: la prima quando metto la bustina (no, non sono un purista del tè sfuso), la seconda quando metto quel goccino di latte all’inglese.

L’infusione ci mette un pochino… no, non agitare, lascia che faccia conoscenza con la tazza. E dopo poco filamenti di ambra liquida cominciano come gattini curiosi a prendere possesso dell’acqua. Una zampina ambrata qui e una là, una stiracchiata verso l’altro bordo… e via la zampata finale. La tazza è mia, sembra dire. E come con le caramelle gommose che non vorresti masticare, dopo un po’ non resisti: due giri di cucchiaino. Tutto mischiato.

La nuvoletta di latte, invece, nel tè caldo mi somiglia a un cavolfiore rovesciato. Giù un sorsetto… la nuvoletta bianca prende velocità, arriva in fondo, piglia la curva, e pare un piccolo cirrocumulo in un cielo al contrario; e per lo slancio arriva di rincorsa su dall’altra parte.

Ma chi se ne frega di quante equazioni servono a descrivere una tal minuzia: il tè queste cose le ha già studiate.

© Scampoli