Come vento sulla seta tutto passa

Come vento sulla seta passa questo tempo che tutto porta con sé; viandante misterioso che conosce la meta e non la racconta ai pellegrini, perché non si distraggano dall’oggi. Così anche questa volta, mentre si allontana dal giro di pista che tutti chiamano anno, ma che non ripete nulla se non i giorni del calendario e quegli strani nomi scritti sopra, testimoni del suo passaggio, patroni e – poco ormai – dispensatori di onomastici. Eppure il loro tempo l’hanno conosciuto, lasciando un testimone del loro esserci stati.

Un passaggio leggero il suo, anche qui e ora mentre scorrono queste righe; e più non torna a corregere gli errori di ortografia che le nostre scelte ignare a volte, consapevoli altre, scrivono istante dopo istante. Un poco ogni tanto, poi ti distrai un attimo e un giorno unico già è trascorso.

Una stretta forte, quella della sua mano, che non permette soste, con una marcia che a volte cura e altre ferisce, a tratti accompagna gioie e in altri momenti sussurra fatiche. Ma sempre ci porta, e ci mostra quel che siamo; non da vicino però, perché subito non ce lo dice. Aspetta paziente e quando siamo un po’ lontani, come chi non legge bene senza occhiali, ci mostra il disegno, il tratto, la storia; comprensibile a volte, insensata altre.

Rileggi la tua trama, sembra dire, capisciti da ciò che è stato, perché il prossimo bivio non ti spaventi, la prossima curva non ti dia pensiero anche se non vedi bene cosa c’è davanti, la prossima salita non ti scoraggi, e la discesa che troverai non ti esalti. Tutto passa, leggero come il vento sulla seta che non fa rumore al suo venire, e lo vedi solo perché si increspa.

Sa di essere indigesto tutto in una volta, e a noi si offre a piccoli pezzi di minuti, ore e giorni. Così che sempre con un pizzico di fiducia in più, come nelle prove di una divina commedia, impariamo ogni giorno a vivere quella parte unica che mai potrà essere di altri, che non avrà mai un copione già scritto: me stesso.

© Scampoli