Quella piccola prima Famiglia

Era l’imbrunire di una giornata come doveva essere. In lontananza si stendevano i campi di grano che regalavano spontaneamente la loro parte di nutrimento per le necessità di ogni giorno, mentre una natura non ancora ostile partecipava alla vita di quella piccola prima famiglia, circondata da una quiete ordinata e pensata per loro.

Gesti risaputi e misurati della Donna preparavano per le necessità di tutti, mentre già custodiva in grembo un’altra vita, per nulla intimorita né spaventata di ciò che l’attendeva. Sapeva di avere la necessaria protezione, il cui segno era quella luce e quella presenza che a tutto dava senso, non si sa se più dentro che fuori di sé.

L’Uomo attendeva grato dopo i lavori del giorno che ancora non conoscevano la fatica, quel che un amore giovane aveva pensato per lui. Il Bimbo più piccolo, che non aveva ancora capito che doveva spostarsi di lì perché quello era il posto della Mamma, si divertiva a importunare un Uomo che sembrava assorto nei suoi pensieri, forse memore di una storia recente, che avrebbe avuto un seguito molto, molto lungo.

Il piccolo selvaggio appena più grande forse non aveva imparato ancora le buone maniere, chissà come sarà da grande. Già le ombre coprivano il cortile, foriere di un tempo che stava per cambiare, ma che sempre sarebbe stato sotto le ali di una Provvidenza più grande di ogni aspettativa.

Una luna più luminosa del solito accompagnò il termine della giornata, mentre creature che erano semplicemente contente del servizio che prestavano a quella giovane prima famiglia, gioivano di ciò che potevano partecipare con loro, secondo la loro specie.

Stava cominciando a fare freddo, la stagione stava per cambiare, ma questo non era un problema; la strada verso una nuova Epoca era già stata pensata, mentre Qualcuno era già all’opera per cercare di dare fondo – senza riuscirci – ad un amore che sempre avrebbe accompagnato quella piccola, prima famiglia, e tutte quelle che sarebbero venute dopo, fino alla fine dei tempi.

© Scampoli