Non ti riconosco più

Ma non è detto che sia un male. Spesso è un problema se non succede.

Cambiare. Non è vestire un’altra pelle o l’altrui emozione. Mi è già successo. ricordi quando da bimbo guardavi i grandi con la coscienza perfetta che erano un altro universo, che tu eri un’altra cosa? Solo dopo mi sono reso conto che io ero destinato a diventare loro. Un grande di età. Senza rendermente conto, cambiai. Così come è successo allora, qualcosa succede sempre dentro. Una segreta combinazione apre una porta verso un sentiero non percorso prima: oggi non ho reagito come al solito. Ma nemmeno l’altra volta. Ma quanto tempo è che ho smesso di correre per prendere il mezzo pubblico che mi ha dispettosamente preceduto di poco? Perché ora lo so che tra poco ce n’è un altro. Anche quella risposta, proprio la più faticosa da ascoltare, da un po’ di tempo mi tocca in modo nuovo.

E qualcuno l’ha notato. Eri diverso. Prima non reagivi così.

Guardandoti intorno, il tuo pensiero incontra quella persona, magari cara. Ripercorri a ritroso il sentiero dei ricordi, e risali all’origine di quel fiume che ti racconta con le sue immagini che anche lei è cambiata.

Avvenimenti, incontri, dolori, successi, confronti, riflessioni, scontri, gioie; tutti ingredienti che in quel magico pentolone sono stati mescolati con cura proprio così e non in altro modo, con una oscura formula pronunciata nel profondo. Chissà quale intimo sortilegio ci guida lungo questa strada, perché se questo è il risultato che ho davanti agli occhi e nel cuore, se questa è la musica nuova che sento in me, se in certe cose non mi riconosco più, so che un discreto Chiromante mi ha dedicato il suo tempo. Chiamalo per nome. Risponderà.

© Scampoli