Osservarsi fuori e dentro, percorrere le proprie imperfezioni come sassi sul sentiero, come pietre nel guado del fiume, come macerie da mettere sotto i piedi per arrivare più in alto.
Guardarsi e sorridere al pensiero che l’integrità che non ho e che mi manca per sapere di essere pienamente me stesso, mi ha insegnato la semplicità di accettarsi per quel che si vorrebbe essere.
Sorprendersi a sognare la propria completezza, come quando si osserva un panorama che non si finisce più di capire; ma quella voce sottile che mi racconta il desiderio di essere nella perfezione, non sono sicuro che sia una mia fantasia; l’ho già sentita, forse proprio quel giorno, in cui mi hai chiamato all’esistenza.
Quante cose ci hai detto, in un solo istante.
© Scampoli
L’inadeguatezza dell’imperfezione…il desiderio di integrità…
Ma la Verità , a volte, sta nel mezzo …al centro…di un disequilibrio…dovuto alla dualità che, ogni giorno, sperimentiamo…