I giochi sono finiti

Come i vestiti vissuti dei bambini dopo il loro pomeriggio di giochi, spiagge quasi deserte raccontano di quel che hanno fatto.

Si vede che hanno voglia di dirti tutto, di coinvolgerti nelle loro scorrerie estive, indicando col ditino ognuna delle macchie sulla tuta ora vissuta ma immacolata fino a prima.

Ombrelloni chiusi lasciano cadere a terra tutto il sole raccolto, come acqua dopo la pioggia; bagnini non più in costume rassettano il loro podere, riparando ciò che serve, qualche pennellata qui e là.

Le onde sulla riva non trovano più palette, secchielli, coccodrilli feroci e paperelle salvagente con cui giocare. Si vede che sono un po’ annoiate.

Un mare a tratti potente, che solo il sole estivo riesce a scaldare, si rassegna a stare a guardare passi un po’ più lontani dal bagnasciuga, perché c’è l’acqua lì non si va più.

C’è tutto un inverno per fantasticare sulle scorribande della prossima estate, sembra quasi dire.

© Scampoli

I giochi sono finiti