Dove nasce un sorriso

Arriva da un paese lontano, ha radici profonde come la terra in cui è piantato, perché non può venire dal nulla. A lui non si comanda, è come un micio che viene quando vuole lui, non quando sei impaziente tu.

Cresce come pane nel forno del tuo cuore, e può far sentire il suo profumo appena sfornato solo se lo hai fatto lievitare con pazienza e senza fretta. Come il pane anche fuori dal calore continua a vivere, e se ascolti da vicino sentirai il rumore della sua crosticina che fatica a contenerlo e mormora nell’adattarsi.

Dipinge chi lo vive di un colore nuovo, tale che quel che c’era prima sembrava in bianconero. Come il sole che fa capolino tra le nubi, marca l’ombra con tratti di penna scura. Ti fa capire per contrasto cosa gli è contrario, e senza parole intuisci il bello e il buono, e nessuno te lo deve più spiegare, ora lo sai per sempre.

Accende anche a te spettatore indegno un cambio di passo, un battito perso del cuore che è andato a prendersi quel sorriso prima che torni da dove è venuto.

È fragile per natura, e soccombe al violento senza opporre resistenza. Si dice che i sorrisi spenti fuggano in un posto lontano per non essere più visti e stare al riparo dalle intemperie degli insensibili.

Medicina dello spirito, consolazione e vicinanza, affetto e gioia, quale sipario che apre un nuovo spettacolo sul volto, perché sa che gli ha già regalato nuova bellezza.

Quante cose succedono, dove nasce un sorriso.

© Scampoli

Dove nasce un sorriso