Cuordipietra Famedoro

Se a qualcuno è capitato di passare dalle parti del mondo Disney dei fumetti, ricorderà l’avversario storico di Paperone, noto per la durezza del suo cuore (non che De’ Paperoni fosse tenero). L’aggravante di Famedoro era la mancanza di quel po’ di umanità che colorava di umorismo il suo avversario.

Al vederlo, vien desiderio di cambiargli cuore. Togliere da lui il cuore di pietra, e dargli un cuore di carne. So che sa di già sentito, magari tra un attimo ti verrà in mente da dove viene quest’ultima frasetta, ma qui lascio in sospeso.

Credo sia desiderio diffuso, anche se è tra quelli meno detti. Nasce dal sentire che i momenti in cui diamo il peggio di noi, sono figli di quella pietra, che solo quando sta in questo luogo è fuori posto, considerato che altrove regge costruzioni. Lo vediamo anche fuori di noi che se questo cuore non pompa ossigeno per noi, non lo fa nemmeno per chi ci sta vicino. Sappiamo bene di essere fatti per il Meglio.

Non esistono chirurghi (su questa terra, certo) capaci di un simile trapianto, ma il decorso parte senz’altro dal desiderio. Di un cambio, di una conversione di rotta. Per regalare a chi ci sta caro un po’ di ossigeno. Per far spirare un vento nuovo che partirà da noi, fosse anche una brazzolina leggera, non è detto neppure tutti i giorni, ma che vuoi, queste operazioni sono difficili.

È un po’ come il discorso del sale, ma questa è un’altra storia.

© Scampoli

Cuordipietra Famedoro un cuore da cambiare

One thought on “Cuordipietra Famedoro

  1. Non posso fare a meno di riflettere su me stessa che pensa alle migliaia di persone disperate che approdanoin Italia ormai da anni. Da un lato invoco regole condivise e rigoroso rispetto (la confusione, le malattie, la povertà, il dover reagire in emergenza senza possibilità alcuna di pianificare -sono ingegnere, ricordi?- tutto questo mi fa paura) dall’altro lato invoco umana compassione (non pietà, compassione). Da un lato temo che l’umana compassione possa essere fraintesa e confusa con debolezza politica del mio vilipeso Paese,dall’altro mi dico che il giudizio altrui non riguarda chi, mosso da un cuore ben più grande del mio, chiude le orecchie alle critiche e apre le mani..
    Perché la “giustizia” (non la legge, lagiustizia), che la mia mente invoca, stavolta fa rima con egoismo?

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