Tra conversione e cambiamento

Arriva quel giorno in cui assolutamente, veramente, decisamente, categoricamente sei convinto che stavolta questa cosa cambierà e che farai una stupenda conversione di rotta. Da tanto tempo ci pensi, e la convinzione che sia la volta buona è più scolpita che mai in te. Un po’ come quando dopo la salita con la bici, una fresca discesa asciugava il sudore mentre il tuo potente mezzo guadagnava velocità. Sapevi benissimo che l’inerzia ti avrebbe facilitato un pezzo di strada, prima di tornare a dover spingere per avanzare.

Poteva essere un cambio di abitudine che avevo capito che non era buona per me; oppure una variazione di registro su quel modo di rapportarmi agli altri, o su quel modo di esprimermi; o ancora una conversione del cuore (già ne scrissi qui su Cuordipietra Famedoro) sul senso delle cose e del mondo.

Poi con malcelato dispiacere torni su queste considerazioni una settimana dopo, e tutto ti sembra evaporato davanti alla prima difficoltà. Chiamiamola conversione per capirci, perché l’argomento è di quelli importanti, altrimenti non ti smuoverebbe dentro tali e tante slavine umorali.

Ma quindi l’intenzione era reale o mi sono preso in giro da solo? Come già dissi qui, siamo fatti di natura, e dobbiamo darci tempo. Quello necessario perché quel piccolo seme figlio delle nostre buone intenzioni possa mettere radici, lavorare nell’intimo accompagnato dalle nostre riflessioni e approfondimenti, e infine, non saprai esattamente quando, fare capolino nella tua vita, e germogliare in alcuni gesti concreti. Pochi, piccoli, fattibili e realistici, altrimento lo scoraggiamento è d’obbligo.

Sarà l’abitudine ripetuta dei buoni gesti che come l’acqua alle piante nutrirà l’intenzione iniziale; così potrà prendere coraggio, sentirsi forte nel crescere, e acquistare fiducia quando metterà piede fuori di casa le prime volte.

Ma già da piccoli questi gesti sognano il momento in cui, adulti, qualcuno li riconoscerà come virtù.

© Scampoli

One thought on “Tra conversione e cambiamento

  1. Cambiare la propria testa e le nostre care e vecchie abitudini è difficile.
    Se fosse facile avremmo tutti pancia piatta e sedere tonico!

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