Come sabbia tra le dita

Scorre il tempo come sabbia tra le dita, e vorresti fermare l’istantanea di un momento. Già qualche istante dall’inizio di questo pensiero non tornerà più su questa terra. Non è sentirsi derubati del nostro, ma sembra di subire un’ingiustizia cieca che nulla risparmia.

Eppure questo ritmico oscillare di una pendola comune non è un ladro, ma un compagno di viaggio. Gli dispiacerebbe sentirsi apostrofare così in malo modo. “Che ci posso fare io, se ho avuto il compito di tirare senza posa un carro che tutti vi porta?”. Non avere scelta non è essere suoi prigionieri.

Ascolta questo carrettiere, che in quei (forse rari) momenti in cui riesci a sentirlo, ti racconta di mete lontane e ricordi passati, e ti insegna a fare sintesi di te, perché se lui non ci fosse tu saresti non-cresciuto.

Ripensa a quando il suo forzato guinzaglio ti ha portato avanti da quei momenti bui, perché se non ci fosse stato essi sarebbero ancora. Non pensare solo al bello di cui ti senti rapinato perché lo vorresti ancora con te, perché non sai cosa ha seminato in te, e non sempre vedi quello che cresce quando sei troppo vicino a te stesso.

Medita le ruote che girano sempre uguali per tutti di questo carro, così giusto nella sua inevitabilità.

© Scampoli