Una voce leggera

Non era buio, semplicemente non era, come se fosse fatto di niente. Non aveva una forma precisa, un’idea di cosa essere o diventare. Non era in suo potere deciderlo.

In un quasi mare senza sponde e senza estensione, ma sorvegliato da vicino, osservato e tenuto d’occhio. Pronto per un viaggio, per diventare, per essere, per crescere.

Malgrado non sembrasse esserci alcunché in grado di ascoltare, lenta e sottile una vibrazione si fece strada in quel non-posto. Come l’aria è creata per il suono, così una voce che non si potrebbe definire altrimenti inventava il suo sostegno al passare.

Armonica e tuonante, forte e gentile, sottile e potente, come nota di basso in una melodia che si creava al suo passaggio. Suadente e perentoria, carezzevole ma ferma, costruiva intorno a sé.

Non fu possibile resistere, mentre raccontava quel che aveva in mente per queste acque; non si poteva dire di no ad un tale invito, che dipingeva la perfezione di un’idea. Poté solo cedere alla libertà di diventare, lì dove volontà e azione sono una cosa sola.

E la luce fu, all’inizio dell’unica storia di questo universo, che già aspettava la sua prima sera.

© Scampoli

Una voce leggera all'inizio della storia

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