Un mezzogiorno ordinario

(Storia di un incontro) Una giornata ordinaria di una vita ordinata, tra mestieri imparati da bambina prima ancora di saperlo e pensieri visitati nell’intimo dove nessuno vede, e dove tutto custodiva.

La mattina iniziata con le consuete pratiche in cui fondamentale era l’intenzione, perché senza questa, quelle non valevano nulla.

Il pranzo per la propria famiglia preparato per tempo pensando a ciò che piace; del resto il piccolo orto poteva fornire quanto necessario in ogni stagione e per il resto il mercato faceva la sua parte.

Nulla lasciava presagire quanto sarebbe successo, ma capì dopo che quello è il suo stile, annunciarsi nell’ordinario con lo straordinario.

Da sempre si era resa conto della propria diversità, ma sapeva che non ne andava a lei il merito. Eppure proprio questa avrebbe fatto la differenza nella scelta. Ma di che scelta si può parlare se è da sempre?

Nel mentre, obbedendo con gratitudine a un comando che non fu mai tale, un messaggero fu mandato in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse con meraviglia: “Rallegrati, piena di grazia…”.

Era l’inizio di una storia d’amore, della storia dell’Amore.

© Scampoli

Un mezzogiorno ordinario