Tutto questo in pochi passi

In un posto qualunque, in un momento qualunque.

Qualcosa in me risuona nell’animo, è il mio pensiero. Cammino lungo una via, e non penso a ciò che faccio, è armonia di di passi. Mi volto ad osservare il prato bagnato di fresco da un inutile impianto automatico, e vedo un tappeto stracolmo di meraviglie che cambiano, crescono e seccano e tornano l’anno dopo. E senza sapere come, il seme germoglia e cresce, e come fa tu non lo sai.

Il fresco del mattino che spinge l’estate all’angolo mi fa visita, e lo sento, e un brivido leggero me lo ricorda; la giacca è troppo leggera, ormai.

Un insieme meraviglioso di tessuti mi costruisce, in armonico dialogo tra loro. Tutto si può tradurre in conoscenza, ma vertigine mi coglie al confine. E mi chiedo chi vede l’immagine del mio occhio, cosa guida il mio incedere, cos’è che sente il freddo che mi circonda, cosa si stupisce alla bellezza di una cosa qualunque, chi ascolta quella voce immateriale che è il mio pensiero.

Cos’è questa persona che sono, questi moti dell’animo che sento, questa volonta che guida le scelte? Mi interrogo su quale insondabile sapienza ha potuto fare tutto questo, fino a dove arriva il mio essere, fino a cosa può arrivare il mio pensiero, quali sono i miei confini, dove finisce il mio essere…

Mio Dio, ma come è possibile che esitano meraviglie come noi…

Tutto in pochi passi. Con cura sigillo tutto ciò nel profondo, e mi affretto al treno; presto che è tardi.

© Scampoli

Tutto questo in pochi passi