Sospeso tra le stagioni

Cammino sull’estate che fu solo poco tempo fa, sulle sue infinite piccole fatiche ormai ingiallite e cadute, e mi ridanno un po’ del suono che le ha attraversate quando le calpesto; ancora il suolo a restituire tutto il sole ricevuto in lunghe giornate troppo occupate a far crescere tutto per misurare il loro calore.

Un presente che ha il sapore del sottobosco anche se è in città, un qualcosa che sa di umido, fresco e vivente, che già sta dando ascolto ai sussurri del freddo, né mai manca di cedere al suo fascino.

Certo la direzione è segnata, come quella di un sentiero che porta di là, e tu sai per dove si va da quella parte; è il piccolo prossimo futuro che ci aspetta. Già la vedo sorridere ironica, questa piccola stagione, a tutti i nostri discorsi da ascensore, perché secondo molti anche questa volta non sarà come dovrebbe.

Non bada più ai nostri capricci, sono cosa nota, accenna appena spallucce prima di tornare al suo compito, non senza chiedersi ancora da dove venga tutto questo interesse per le sue statistiche che mai dipingono il suo presente.

© Scampoli

Sospeso tra le stagioni