Sorprendere la notte

Come treno in corsa i sogni della notte irrompono nella realtà nel momento in cui apro gli occhi. Quali topolini sorpresi all’accendersi della luce si rifugiano subito negli angoli più scuri perché non dovevano farsi trovare proprio lì.

Solo dopo essere fuggiti in qualche tana dove nemmeno la memoria può più entrare, sorprendo la notte intenta ad osservarmi nell’immobilità più completa. Non credo si atteggi a far finta, mentre nel suo grembo prendono forma cose che di giorno non esistono, con la forma indistinta di ciò che ancora non ha deciso cosa diventare.

Sembra cinica nella sua indifferenza. Fin da piccola le hanno insegnato ad essere apparentemente distaccata, ma è solo impassibile, mentre quieta assiste dovunque a cose buone e altre meno, accompagnando tutti con la stessa silenziosa osservazione.

Lei è lì dove tutto risalta sullo sfondo del silenzio e della quiete, in quei buchi di realtà dove si rifugia ciò che il giorno non accetta; nel tempo passato a vegliare quella creatura; nello spazio che ci crea dentro, dove prende forma la ricerca del senso. Della vita.

© Scampoli

Sorprendere la notte