Quel foglio bianco

È arrivato quel momento in cui ti senti nella vita come chi deve scrivere un tema ma le dita non si muovono sul foglio, perché il pensiero non nutre i loro movimenti. Guardi la tua vita, sai perfino cosa dovresti fare, ma il tema non si compone. Le frasi non nascono, le cose non vengono fatte.

Un senso di inutilità degli sforzi, una mancanza di forze, un motore interiore che non fa presa sul corpo e sulla volontà, ed è come se girasse a vuoto come ruote sul ghiaccio, facendomi sentire perfino più in colpa per ciò che non faccio.

Mi fermo, e ritorno a volermi bene, a trattarmi come farei con un bimbo piccolo, parlando a quella parte di me che non è mai cresciuta, e vuole attenzione ogni tanto. La pazienza verso noi stessi non sarà delusa, mi dico convinto.

Forse è il senso che manca, oltre il tempo e le forze. Forse è l’aridità del “devo” che mi blocca. Quella volta, colorando con il volto di chi sai o con il senso che solo tu conosci quella piccola cosa da fare, sei riuscito a scrivere una frase su quel foglio. Non importa che sia l’unica, ma stavolta sai che è tua.

© Scampoli

Quel foglio bianco