Parole magiche

Porte da lungo sprangate,
al termine estremo di strade interiori segrete, deserte
che ombra non videro scorrere il muro.

Tesori e dolori e memorie,
compagni silenti di giorni all’esterno sereni,
ma sparsi qui dentro di foto diverse, e mi osservano.

Non è giudicare la vita,
son solo emozioni assai incerte di quel che faranno
senza che cuore le guidi e le curi.

Onde di giorni ripetono dentro
strofe già note con toni leggeri o pesanti o cocciuti
a chiedere sempre di farsi dar retta
davanti a una porta che ho perso le chiavi.

Cuccioli a lungo pazienti
lì sotto al portone serrato e osservato da tempo,
attendono magico gesto e parole
che sappiano dare il comando sperato.

Fu più di una sola parola,
fu lungo e complesso, di luce parlava quel sortilegio
che intrise le porte di nostalgia del sole mai visto.

A nulla poté resistenza
opposta da cardini fermi e aggrappati al tesoro rimasto
fatto di buio e silenzio ed attesa.

Parole cosparse d’amore
su magiche tele dipinte raccontano infine la rotta
che un cuore scaldato dal sole di fuori
promette con fare sicuro e già guida,

sul far di un mattino
che un’alba dipinge di nuova occasione
di vita sperata e di nuove promesse
tracciate su carte da mano sicura
che vedi la rotta, e ti piace, e già sai:
se luce ti illumina, ci arriverai.

© Scampoli

Parole magiche