Mi sono incomprensibile

Mi domando chi e cosa sono io veramente; e l’evidenza e il nascondimento insieme si mostrano. Esisto, sono qualcosa, e mentre osservo quella parte di me che galleggia sulla superficie del mare del mio essere cosciente, ne contemplo le forme esteriori, il moto, il volere, le emozioni i ricordi e l’interiorità che rivestono come vegetazione e popolano come esseri viventi un piccolo mondo che insieme a tante altre isole naviga questo mare che chiamiamo vita.

Insieme, ma separati; vicini, ma non confusi; bagnati dalla stessa acqua ma su diverse spiaggie. Ma quando cerco di tuffarmi per osservare quel che di me è nascosto, come gli iceberg che esistono molto più sotto che sopra il mare, poco resisto perché manca il fiato, poco vedo perché il mare mi confonde la vista. Da quel giorno, quando penso alla vita, e realizzo di essere qui e ora sospeso su un oceano infinito che mi precede, mi rendo conto che solo una cosa mi dà senso.

È quel ponte meraviglioso tra due mondi che è la mia anima, che contempla ciò che io non vedo, unisce ciò che è separato, vivifica ciò che sarebbe solo materia, sostiene ciò che cadrebbe, regala slancio a un cuore che vivrebbe altrimenti solo di istinti; infine ama, come null’altro nell’intero universo può fare.

© Scampoli

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