Metronotte del riposo

Batte il cuore, batte piano, nel silenzio della notte,
custodisce il mio riposo, mi consegna al nuovo giorno;
sento e ascolto il suo passare solo allora ch’è silenzio,
come piedi su in soffitta che li senti al piano sotto,
mentre scricchiola l’assito.

Ma se appena penso piano già si accorge del momento,
si ritira un po’ lontano che non vuol recar disturbo;
sai com’è, è un tipo strano, necessario ma nascosto,
non ti fa pesare il tocco.

Quale sentinella all’erta non gli sfugge proprio nulla,
già se appena fai due scale mette casa sottosopra,
per cercare di aiutarti anche se con gran rumore.
Non sia mai, il troppo stroppia, hai dei limiti pur sempre.

Forse anch’egli attende sera,
per passare ormai in rassegna la sua casa oggi vissuta,
con i giochi in ogni dove da rimettere al suo posto.
Poi ripiglia il suo girare, consegnandoti alla notte,
incessante la sua ronda, non sia mai che perda un colpo.

Buon guardiano, amico caro, metronotte del riposo,
fa’ che ancora oggi e domani ti rispetti
e mi ricordi che il tuo battere incessante
è il segnale della vita.

© Scampoli

Metronotte del riposo