L’effetto di un like

Non ho visto in giro considerazioni sull’effetto di un “like” nell’animo di chi gestisce una pagina. Ma dato che in questo spazio ci metto del mio, metto le scarpine da passeggiata, e prendo questo sentiero, finora intravisto ma mai percorso.

Ho cominciato a scrivere pensieri su questo e quello non per necessità, ma solo perché “mi va” come spiego nella pagina dell’autore del blog da cui nasce tutto.

L'effetto di un likePoi succede che le cose da dire inizialmente condivise nel profilo personale, che sembravano pochine e non tali e tante da giustificare un loro spazio, crescono e si moltiplicano. E come bambino che cresce, i pensieri chiedono la loro cameretta, perché tutti i loro giochi non ci stanno più nell’angolo della sala; ma soprattutto rivendicano la loro privacy, separata da chi li ha generati.

È la consolazione di vederli crescere. Inizialmente i pensieri sono come piccole piantine messe nell’angolo vicino all’ingresso, poi anche di fianco allo specchio, nel corridoio, in camera… No, devo spostarle nella serra, dove luce e calore sono solo per loro, altrimenti si confondono nella massa e cominciano a chiedersi che ci stanno a fare lì.

Così è nato il blog sul sito “Scampoli di vita” che nella grafica e negli orpelli ha assunto una veste stabile. Ma era solo, e non aveva con chi parlare. “Se mi parlo addosso, a che serve?”, mi ripeteva sempre quando passavo di lì.

Questi pensieri sono piantine che crescono solo se è stagione, ma anche in quel caso non è detto, in numero e qualità imprecisata e ignota. Ma passando nel giardino interno, capita di trovare nuovi fiori, pronti per essere raccolti e messi in vaso.

Un vaso che voleva un’altra casa; e dalla serra dove coltivo, li ho portati sulla pagina che li ospita, che come casa dalla porta sempre aperta offre loro la possibilità di chiaccherare in libertà con chi passa, e di essere portati a fare un giro chissà dove. Ormai sono grandi, e stanno fuori anche la notte a volte.

E come anime chiaccherine conoscono gente, raccontano la loro storia, stringono mani e saluti affettuosi e amichevoli; almeno spero, non sono lì con loro in quei momenti. Capita anche che tornino a casa con un apprezzamento: “Sai che uno mi ha detto che gli piaccio?”. E io ad ascoltare meravigliato la sua storia; conoscendolo, so che ha del buono dentro, perché tra noi ci siamo parlati mentre cresceva. Che bello sapere che anche loro sono contenti.

L'effetto di un likeMa le emozioni, sensazioni, pensieri e considerazioni suscitate non sono dentro di loro. Questi pensieri sono fatti di lettere e basta, come uno spartito è fatto di inchiostro, non di musica. La musica e le emozioni sono dentro di noi. Ed è così che quei miei moti interiori tradotti su carta virtuale sono come le note che vengono scritte sul pentagramma. Mani impacciate hanno scritto quel che l’anima dettava loro, faticando a tenere dietro al fiume che scorreva; e quel tramite discreto fatto di alfabeto custodisce la musica ascoltata e trascritta. Fino a quando succede come allo spartito che mani sapienti prendono e leggono; e ripetendo movimenti noti sullo strumento, regalano risonanza e suono a quelle frasi prima mute, ricreando in se stessi la musica originaria.

L’emozione che provi, le considerazioni che fai, le sensazioni che vivi, i ricordi che affiorano sono i tuoi, non i miei. La storia che risuona come cassa armonica al tocco di quelle letterine dell’alfabeto è la tua, non la mia.

Ma il dono di accorgersi che tanto possiamo condividere, che abbiamo in comune un patrimonio interiore che risuona alle esperienze altrui, ci fa capire che stiamo vivendo la stessa umanità.

E dire che all’inizio mi sembrava solo un “like”…

© Scampoli

L'effetto di un like

One thought on “L’effetto di un like

  1. …e che dire di quando una riflessione scritta genera sentimenti ed emozioni diametralmente opposti a quelli che l’hanno generata?
    Viviamo la stessa umanità, sì, ma ognuno a modo suo.
    Grazie per questa tua riflessione…

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