La chioccia e i suoi pulcini

Quale chioccia silenziosa la stazione vive l’attesa, esempio di vita nascosta tra una visita e l’altra.

In un apparente quiete che si popola di rotelle sul selciato, radio dal bar vicino, vociare di amici, anime singole a guardare il silenzio dei binari.

Ma la piccola stazione tutti conosce i suoi grandi pulcini e li attende ciascuno al suo posto, al suo momento, per dargli tutta l’attenzione che merita.

Voci di fanfara ad annunciare l’arrivo ai viaggiatori, perché è fiera dei suoi piccoli; e se la stazione è di antico lignaggio si suona pure la campanella finché non è in vista.

“Sei arrivato, finalmente” sembra dire consolata, la puntualità di oggi a mitigare l’ansia dei ritardi e cancellazioni, nel vociare dei saliscendi e nel rumore delle motrici.

La piccola stazione nemmeno mi saluta mentre salgo, impegnata com’è a fare le ultime raccomandazioni al suo piccolo in ripartenza. Ma non importa, ormai sono al sicuro nel grembo del suo pulcino.

© Scampoli

La chioccia e i suoi pulcini