Il gomitolo stanco

Arriva quel giorno in cui mi sento addosso un umore che pare quello sospeso di un gatto che gioca con un gomitolo stanco che non gli vuole più dare retta.

All’inizio la giornata, a volte la vita stessa, pare come un gomitolo che può solo srotolarsi perfettamente e ordinatamente, e senza incertezze farsi guidare da ferri che ne faranno uno splendido indumento, caldo della sua nuova lana.

Ma non è stato così; non c’erano mani esperte a guidarlo nei magici intrecci a maglia, e non ho saputo fare altro che cercare di giocarci, senza troppa convinzione.

Ancora incredule che non abbia più voglia di giocare a farsi sbatacchiare da una parte all’altra della stanza lasciando un filo di speranza mentre si disfa, due zampine continuano a colpirlo di qua e di là. Ma ormai quel piccolo gomitolo non sa più che direzione prendere, ed ha lasciato troppo di sé ingarbugliato in giro.

Attende mani sapienti, come di Mamma che senza rimprovero lascino una carezza sulla testolina di quel micino stanco di se stesso, e che pian piano con la loro pazienza riprendano tutto il filo della vita lasciato in disordine dietro di sé, raccontando a un cuore stanco di quali colori sia capace quel filo sottile.

Solo allora, voltandomi indietro, ho scoperto quante cose quel filo ha legate insieme, in un apparente disordine, fino a guidarmi qui, in questo mio oggi. Che ci ho provato a tirarlo, quel filo, e ho sentito tutta la mia vita che voleva venirgli dietro. Non è stato solo un gioco.

© Scampoli

Il gomitolo stanco

2 thoughts on “Il gomitolo stanco

  1. Mi piace l’immagine del gomitolo ingarbugliato…troppo di se stesso in giro…e non capita solo a lui…per via del gatto…! frammenti di noi stessi sparsi …sempre e comunque…in balía di onde e vento…

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