Desideri inespressi

Quanto nella mia, nella tua, nella nostra vita va diversamente. Quante occasioni avremmo voluto in più per giocarcela. Ma l’inesorabile motore del tempo marcia senza perdere un colpo, fedele alla missione ricevuta. Non sarà pessimismo qui. Sono cose che ci stanno, dentro. Sono cose che si possono dire senza perdere la fiducia.

C’è un sentiero segreto in me, che porta a un giardino nascosto, molto particolare. Nella sua apparente malinconìa, a me piace moltissimo, perché questa è solo la sua coperta, sotto c’è altro. Ogni tanto torno a vederlo, a percorrere i suoi sentieri, a pulire i suoi vialetti, a togliere le erbacce, per non permettere che altro entri a rovinarlo. Non dirò dei fiori che lo abitano, i nomi li conosco solo io, ma dell’aria che si respira.

Questo è il luogo del silenzio. Non ci sono rumori nel Giardino dei Desideri. Il giardino dei Sogni e delle Speranze è il luogo dell’attesa. Come in un grembo materno, boccioli sonnacchiosi lo popolano, segno di quel che potrebbero essere. La conosco la specie, so cos’è quel bocciolo, anche se ora non lo vedo. E me lo immagino da grande, che regala colore e profumo alla mia e altrui vita; me lo immagino mentre sboccia, mi figuro il mio animo nel mentre; sogno ad occhi aperti dove lo metterò, per abbellire la mia vita.

Qualcuno li chiama desideri inespressi, altri progetti incompiuti. Questi sono i figli della speranza, che riposano nell’attesa che arrivi il loro momento.

Se ripensi al passato qualcuno di questi è sbocciato, altri no, e non sai quali apriranno i loro petali a te. Ma stranamente nessuno appassisce, se non lo recidi. Lasciali riposare in questo giardino, e torna ogni tanto a visitarli e a riguardare i fiori sbocciati; e stai attento, perché potresti un giorno vedere una fessura di colore che spacca un bocciolo. Che possa essere.

© Scampoli