Ciak si gira

Forse un sogno di tanti, mio sicuramente; miraggio a tratti di una vita più sensata e bella: ricevere in dono il mio senso, racchiuso in un copione, in una commedia terrestre e celeste, con attori di cielo e di terra, dove all’ultima pagina il finale… non c’è.

Un epilogo aperto, perché possa nel mentre diventare sempre più proprietario di me stesso, imparandomi a memoria e conoscendomi, per potermi recitare con la stessa naturalezza della primavera, che sa benissimo che fare per stupirci sempre.

Una commedia dove sono io il regista della mia volontà, in un palcoscenico dove le emozioni e i ragionamenti, la testa e il cuore, i sentimenti e le intenzioni siano gli attori e interpreti principali.

Per poter vivere uno spettacolo in tanti atti da recitare ogni giorno; da improvvisare ogni momento, oppure da ripetere quotidianamente come le repliche che si fanno solo per le commedie di successo. Non ci sono Oscar, il pubblico forse ristretto e sempre uguale, e non si ripete se viene male.

Forse è un sogno, oppure una sciocchezza, ma ricorda che il teatro ha poltrone anche in cielo.

Motore, azione, ciak, si gira la vita.

© Scampoli

Ciack si gira